L'Ora della Calabria sta per chiudere i battenti.
È una notizia che non avremmo mai voluto scrivere, eppure è così. Così scrive il Comitato di redazione
Ci rivolgiamo, pertanto, agli imprenditori liberi, onesti, coraggiosi, non compromessi con la politica, che hanno voglia di dar voce a un pensiero indipendente: c'è ancora in Calabria qualcuno con queste caratteristiche, disposto a sposare un progetto di informazione libera come il nostro?
Si dice spesso che quando muore un giornale muore anche un'Idea.
C'è ancora in Calabria qualcuno con un'Idea?
C'è ancora qualcuno disposto a difenderla?
Se sì, che si manifesti al più presto.
NdR Ci sono giornali che aprono e giornali che chiudono.
Quando chiudono si perde lavoro e si perde un pezzo di informazione, di democrazia, di libertà.
Il problema è che mentre i piccoli giornali “muoiono”, i grandi sopravvivono a spese dello Stato.
Ecco l’elenco: http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2012/comma2.pdf
Un piccolo esempio? Certo. Ecco la Top ten del 2012:
- Avvenire: 4.355.324 di euro
- Italia Oggi: 3.904.773 di euro
- L'Unità: 3.615.894 di euro
- Il Manifesto Quotidiano Comunista: 2.712.406 di euro
- Cronaca qui.it: 2.361.897 di euro
- La Padania: 2.001.468 di euro
- Il Foglio: 1.523.106 di euro
- Il Corriere Mercantile: 1.434.850 di euro
- Europa: 1.183.113 di euro
- Il Secolo d'Italia: 992.804 di euro
Ma ci sono 136 piccole testate che ricevono contributi. Questo è l’elenco
http://www.governo.it/DIE/dossier/contributi_editoria_2012/comma32012.pdf
Qualche dato sintetico? Eccovelo:
L’Amico del Popolo 67.710 euro
Il biellese 121.326,7 euro
Car audio & FM 107.356
Eco del Chisone 118.829,
Famiglia cristiana 142.069,
Il Giornalino 136.708,
Tribuna economica 139.389,
In sostanza parliamo di 137 milioni di euro per il 2013 e di 175 milioni di euro per il 2014.
Praticamente giornali di Stato che fanno concorrenza sleale a chi non riceve contributi .
Alla faccia della libertà di stampa.
Ed a non volere i contributi è solo M5S!
Pubblicato in
Cosenza
Il Presidente del Comitato Carnevale "G. Brusco”, Salvatore Colla infastidito dall'articolo apparso sul quotidiano locale “L’Ora della Calabria”, scrive e chiede al Direttore spiegazioni sull'articolo in pubblicato ieri.
["Tre giovani in Coma etilico" e due carri s'impantanano], questo il titolo dell'Articolo apparso Martedi 4 Marzo sul quotidiano L'Ora della Calabria.
Sul quotidiano da Lei diretto, edizione di Cosenza del 4 marzo 2014, a pag. 30, è stato pubblicato un articolo a firma di Stefania Sapienza con il titolo “Amantea: Tre giovani in coma etilico e due carri s’impantanano” riferentesi alla prima sfilata dei carri del Carnevale di Amantea. Tale articolo ha suscitato sdegnati commenti fra tanti cittadini del comprensorio amanteano e, soprattutto, fra i carristi per l’infondatezza delle notizie riportate e per il tono di evidente discredito che l’autrice dell’articolo ha voluto riservare ad una manifestazione che, invece, ha avuto il gradimento unanime di coloro che erano presenti e si sono divertiti con tutti i partecipanti alla festa.
Partendo dal titolo – che immagino non sia frutto dell’autrice, ma della redazione – le posso assicurare che i carri hanno svolto il loro percorso su strada asfaltata e non su terreno dove potevano “impantanarsi”. Fra “stato di ebbrezza” o ubriacatura e “coma etilico” ritengo ci sia qualche differenza. Ma sulla diagnosi dei tre giovani ricoverati la Sapienza ha avuto evidentemente un falso bollettino medico poiché nessuno dei tre giovani “in coma” – gli stessi che si erano ubriacati e per cui è stato richiesto l’intervento del 118 – pare che non abbia messo piede nell’Ospedale di Paola.
Sul filo “tranciato” (dal dizionario: tagliato nettamente) ci risulta, invece, che non è stato emesso alcun bollettino da parte del Comune di Amantea nonostante la dovizia di particolari utilizzati dalla giornalista per descrivere le importantissime operazioni di riparazione (la regolazione del traffico veicolare da parte della Polizia Municipale, l’utilizzo del “cestello” elevatore, ecc.). Chi era presente all’inconveniente accaduto avrà potuto accertare che nessun filo dell’energia elettrica è stato “tranciato” ma che ha ceduto soltanto il cavetto che sosteneva il filo “tranciato” (secondo la giornalista).
Nell’articolo, in definitiva, si mettono in rilievo solo aspetti negativi (alcuni dei quali presunti e altri ingigantiti a dismisura) del Carnevale di Amantea, senza il pur minimo accenno al successo della manifestazione che ha fatto registrare la presenza di 14 carri, tutti di medio-grandi dimensioni e di ottima fattura artistica, di circa 1.100 figuranti che accompagnavano i carri, e del pubblico (una stima per difetto è di oltre 20.000 spettatori) che ha gradito lo spettacolo offerto dai giovani carristi che hanno preparato con impegno, sacrificio e creatività la sfilata delle loro realizzazioni artistiche.
L’articolo denigratorio della Sapienza mortifica l’operato di questi ragazzi e offende tutti coloro che hanno assistito alla manifestazione. Chi scrive sul Suo giornale solo per sentito dire e non presenziando all’evento dovrebbe avere, forse, il buon senso di accertare almeno la serietà della fonte.
Non ci permettiamo di fare congetture sulle motivazioni di un simile comportamento della giornalista, una vera e propria scivolata nel fango dove è rimasta “impantanata”. Noi no, ma chi ha la responsabilità della direzione del giornale, è forse il caso che chieda spiegazioni.
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Cronaca